IL TEMPO DI DIRE UNO
(Laboratorio sulle Parole)
AREE DI INTERESSE: letteratura; musica; arti visive. CRESCITA E APPRENDIMENTO: rapportandosi ad “Amleto” di William Shakespeare come ad un manuale scolastico, i partecipanti acquisiscono strumenti nuovi/diversi per raccontare emozioni, esperienze e sensazioni condividendole anche attraverso la scrittura e il canto. CHI? Chiunque voglia nutrirsi di domande: nessuno escluso. |
METE:
l’esperimento, la collaborazione, il confronto. I testi scritti durante il laboratorio si leggono e si limano in gruppo, si cantano (da soli e in coro): ci si racconta (scoprendosi) a voce alta e in versi. Le domande sono la meta del seminario: “chi altro ha raccontato nei secoli lo stato d’animo che provo adesso?”, “Come l’ha fatto?”, “Quale mondo lo circondava?” (e molte altre, imprevedibili). Il seminario con le sue attività offre gli input per un lavoro quotidiano, il sostegno per una ricerca trasversale e personale che valichi l’ora di lezione.
SPAZI DA AMPLIFICARE:
il Gusto (lavorando sulla curiosità); l’Armonia (lavorando sul canto); la Forma (lavorando sulla parola).
METODI e MANIERE:
lezione dialogata; lettura/analisi di dispense; Scrittura in versi; visione di filmati per guidare l’Immaginario; Canto corale; Condivisione di sensazioni nate dalla scoperta collettiva di Bellezze antiche e contemporanee.
Il partecipante attraversa un corridoio di pilastri/classici dell’arte (scritta, visiva e musicale), li assimila (in base alla propria curiosità e alla propria risonanza) e li restituisce servendosi di strumenti espressivi (la scrittura, il canto, la recitazione) modellati durante il seminario stesso.
PERCHÉ?
Perché l’arte è una mano tesa e un ponte verso se stessi; perché cantare è un altro respiro; perché mai senza l’altro; perché si può affrontare la paura che rende invisibili; per scoprire nuovi alfabeti, nuove porte e farsi chiave.
TEMA / TEMI:
il seminario propone otto temi costruiti attorno a singole scene del testo shakespeariano:
1. Cercare la domanda
"chi è là?"
2. La follia, il Gioco, la Finzione
"che capolavoro è l'uomo"
3. La preghiera e il dolore
"Si può essere perdonati e conservare il frutto del proprio errore?"
4. Il deserto delle ossessioni
L'azione impossibile.
5. La minaccia esterna e la guerra dentro.
"Se il tuo animo non è disposto, obbediscigli"
6. Il proprio spazio
"Potrei chiudermi nel guscio di una noce e sentirmi re di uno spazio infinito"
7. Le frecce della fortuna
"Morire, dormire, sognare (forse)"
8. La testimonianza
"Tu vivi: parla!"
TEMPI di SVOLGIMENTO:
Si propone un appuntamento settimanale della durata di almeno due ore per gruppo; ci sarà così un incontro per ciascuno dei temi sopra indicati.
l’esperimento, la collaborazione, il confronto. I testi scritti durante il laboratorio si leggono e si limano in gruppo, si cantano (da soli e in coro): ci si racconta (scoprendosi) a voce alta e in versi. Le domande sono la meta del seminario: “chi altro ha raccontato nei secoli lo stato d’animo che provo adesso?”, “Come l’ha fatto?”, “Quale mondo lo circondava?” (e molte altre, imprevedibili). Il seminario con le sue attività offre gli input per un lavoro quotidiano, il sostegno per una ricerca trasversale e personale che valichi l’ora di lezione.
SPAZI DA AMPLIFICARE:
il Gusto (lavorando sulla curiosità); l’Armonia (lavorando sul canto); la Forma (lavorando sulla parola).
METODI e MANIERE:
lezione dialogata; lettura/analisi di dispense; Scrittura in versi; visione di filmati per guidare l’Immaginario; Canto corale; Condivisione di sensazioni nate dalla scoperta collettiva di Bellezze antiche e contemporanee.
Il partecipante attraversa un corridoio di pilastri/classici dell’arte (scritta, visiva e musicale), li assimila (in base alla propria curiosità e alla propria risonanza) e li restituisce servendosi di strumenti espressivi (la scrittura, il canto, la recitazione) modellati durante il seminario stesso.
PERCHÉ?
Perché l’arte è una mano tesa e un ponte verso se stessi; perché cantare è un altro respiro; perché mai senza l’altro; perché si può affrontare la paura che rende invisibili; per scoprire nuovi alfabeti, nuove porte e farsi chiave.
TEMA / TEMI:
il seminario propone otto temi costruiti attorno a singole scene del testo shakespeariano:
1. Cercare la domanda
"chi è là?"
2. La follia, il Gioco, la Finzione
"che capolavoro è l'uomo"
3. La preghiera e il dolore
"Si può essere perdonati e conservare il frutto del proprio errore?"
4. Il deserto delle ossessioni
L'azione impossibile.
5. La minaccia esterna e la guerra dentro.
"Se il tuo animo non è disposto, obbediscigli"
6. Il proprio spazio
"Potrei chiudermi nel guscio di una noce e sentirmi re di uno spazio infinito"
7. Le frecce della fortuna
"Morire, dormire, sognare (forse)"
8. La testimonianza
"Tu vivi: parla!"
TEMPI di SVOLGIMENTO:
Si propone un appuntamento settimanale della durata di almeno due ore per gruppo; ci sarà così un incontro per ciascuno dei temi sopra indicati.
TESTIMONIANZE
Un pensiero sul seminario dalla voce di alcuni partecipanti degli scorsi anni.
F. 41 anni, mamma e libera professionista.
La bellezza delle domande che vengono quando ci si tiene per mano: uno strumento per creare ponti, a levigarlo è stata l'attività laboratoriale con Davide.
J. 29 anni, musicista.
Mi era stato chiesto al primo seminario: Cosa vorresti fare con l'arte? Oggi mi ritroverò al quarto in quello che era un sogno. Per sognare però ho dovuto trovare il coraggio di addormentarmi e quel coraggio l'ho trovato al "tempo di dire uno".
V. 35 anni, educatrice
Tempi e spazi densi di domande, emozioni, pensieri, idee in cui raccogliersi. Farlo accompagnati, guidati, stimolati da persone, amici, Maestri (e ridere, e piangere, e giocare, e altre bellezze). In due giorni per ricordare che se "ci sono più cose in cielo e in terra... di quante ne sogni la tua filosofia" molte o tutte, chissà, sono nel cuore di ognuno. Pronte ad essere scoperte, e dette. Anche ad altri. Anche ad alta voce.
Un pensiero sul seminario dalla voce di alcuni partecipanti degli scorsi anni.
F. 41 anni, mamma e libera professionista.
La bellezza delle domande che vengono quando ci si tiene per mano: uno strumento per creare ponti, a levigarlo è stata l'attività laboratoriale con Davide.
J. 29 anni, musicista.
Mi era stato chiesto al primo seminario: Cosa vorresti fare con l'arte? Oggi mi ritroverò al quarto in quello che era un sogno. Per sognare però ho dovuto trovare il coraggio di addormentarmi e quel coraggio l'ho trovato al "tempo di dire uno".
V. 35 anni, educatrice
Tempi e spazi densi di domande, emozioni, pensieri, idee in cui raccogliersi. Farlo accompagnati, guidati, stimolati da persone, amici, Maestri (e ridere, e piangere, e giocare, e altre bellezze). In due giorni per ricordare che se "ci sono più cose in cielo e in terra... di quante ne sogni la tua filosofia" molte o tutte, chissà, sono nel cuore di ognuno. Pronte ad essere scoperte, e dette. Anche ad altri. Anche ad alta voce.
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